La Conversione di Saulo, il prezioso dipinto di Caravaggio del 1600 della collezione Odescalchi «non è in vendita. Non solo. Ma non è mai arrivata finora nemmeno una proposta di acquisto». Autorevoli indiscrezioni filtrate dalla nobile famiglia romana rappresentata da Nicoletta Odescalchi, smentiscono la notizia riportata stamani dai quotidiani Il Fatto e Il Messaggero, che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi avrebbe avviato una trattativa per l'acquisto del dipinto, mettendo sul tavolo un'offerta da 100 milioni di euro.
La principessa Odescalchi molto contrariata avrebbe bollato la notizia come una «pura montatura giornalistica». Il prezioso dipinto (237x189 cm) restaurato da Valeria Merlini e Daniela Sorti nel 2006 ed esposto per la prima volta a Milano, a Palazzo Marino, nel novembre 2008, è in ogni caso è un bene vincolato e lo Stato, a parità di prezzo, avrebbe il diritto di prelazione sull'acquisto del dipinto. «Caravaggio è l'unico pittore antico che può ambire a quelle quotazioni», ha affermato il critico d'arte Vittorio Sgarbi, commentando l'ipotetica offerta da 100 milioni di euro. Anche Sgarbi, che due giorni fa era a Sofia con Berlusconi, cade dalle nuvole e racconta di non aver saputo nulla del possibile acquisto della pala da parte del Premier. In ogno caso se Berlusconi dovresse comprare il dipinto dovrebbe «farlo vedere come in un museo», ha aggiunto Sgarbi. Nell'ambiente degli esperti è risaputo che un'opera preziosa come La conversione del Saulo, potrebbe trovare un adeguato valore di realizzo solo sul mercato internazionale, in quanto nessun museo italiano potrebbe spendere tanto per un dipinto. (fonte: ILSOLE24ORE)